martedì 25 giugno 2013

The husband's salad



Le insalate non mi sono mai state troppo simpatiche, soprattutto al ristorante prima della portata principale. Con la mia proverbiale fame lupina non ho mai potuto tollerare che mi venisse servita un’insalata come antipasto…giammai. Per me l’insalata è un contorno, tenere foglioline verdi che accompagnano un po’ di sostanza....ecchediamine…


Girando per il mondo però, spesso mi è capitato di vedere proprio insalate come entrèes o come portata principale, come la famosa Caesar’s Salad che ho assaggiato in America, senza, peraltro, rimanerne molto colpita. Il nome deriva da Cesare Cardini, un emigrato italiano negli States che, facendo di necessità virtù, in mancanza di altri ingredienti, utilizzando i pochi che aveva, inventò negli anni ’20 un piatto che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Da quando ho scoperto questa storia, mi è subito sembrata più simpatica (l’insalata), anche se mangiandola non mi sono sentita una donna con il caschetto e abito charleston che fuma languida e ammiccante in una sala di qualche celebre ristorante. La mia versione della Caesar’s Salad per l’MTC proposta da Leo (l'uomo cozza) non è affatto una Caesar ma, riprende dalla celebre collega, lo spirito di quell’arte di arrangiarsi degli italiani che mi piace tanto.


Se chiedete a mio marito qual è il suo piatto preferito o cosa voglia per pranzo o cena risponderà sempre un’insalatina di mare. Quando la preparo sono consapevole che lo rendo felice ma .....deve meritarsela …. se invece mi ha fatto arrabbiare, ecco che spunta fuori una frittata che, al contrario, non sopporta. Qualche sera fa,  stavo preparando l'insalata mi dicevo che ancora non avevo idee chiare per l’MTC e poi di colpo ho pensato a quel Cesare e anch’io ho fatto come lui, ho aperto il frigo per vedere quello che avevo, ho raccolto alcuni ingredienti dal mio piccolo orticello e ho messo insieme un’insalata calda e fredda con verdura e frutta, i sapori dell’orto e del mare. Tutti soddisfatti …..e ora aspetto solo di diventare famosa come Cardini.







Non ci sono dosi precise, ho fatto a occhio.

Gamberoni
Gamberi
Totani
Sorprese (Dario chiamava così le cozze quando era piccolo)
Valeriana dell’orto
Lattughino bio
Semi misti bio
Lamponi dell’orto
Maggiorana dell’orto
Focaccia croccante
Olio
Sale
Aglio
Peperoncino
Vino bianco
Aceto balsamico


Per la focaccia fare l’impasto classico della pizza (farina, sale, lievito di birra, acqua tiepida) mescolare bene il tutto e far lievitare per due ore. Benissimo anche l’impasto con lievito madre. Quando faccio la pizza a casa solitamente mi rimane un po’ di pasta che  stendo molto fine e  ripasso con una rotella che imprime dei piccoli tagli , lo stesso che si usa per tagliare la copertura di certe crostate o torte salate. Si cuoce in forno a 220 °C per 15 minuti circa finchè risulta dorata e croccante. Una focaccia simile viene fatta nei panifici delle mie parti e è proprio da lì che ho preso spunto.

Solitamente faccio lessare gamberoni gamberi e totani ma, questa volta, ho voluto farli più saporiti perciò li ho ripassati in una pentola con olio aglio e peperoncino leggermente soffritti, sfumati con un goccio di vino bianco e cotti per 10 minuti. Li ho tenuti da parte al caldo.

Le cozze le ho cotte a parte, sempre con olio, aglio e peperoncino e poi sgusciate.

Ho lavato le insalate e le ho disposte in una ciotola. Le ho condite con olio, sale e aceto balsamico e unito due cucchiai di semi misti. Ho aggiunto gamberoni, gamberi, totani e le cozze, ho unito pezzetti focaccia croccante e ho mescolato il tutto delicatamente. Infine ho aggiunto i lamponi e alcune foglioline di maggiorana.

con questa insalata partecipo al contest dell' MTChallenge




lunedì 17 giugno 2013

Polenta dolce ai lamponi con dulce de leche e cialda croccante di amaranto.... e il contest dell'estate "I Piatti delle Stars"




Per la manifestazione Siena and stars, rassegna musicale targata IKO International, in programma dal 10 luglio al 2 agosto 2013 in Piazza Duomo a Siena che mi vedrà coinvolta il 24 luglio (non vedo l’ora), ci sarà un cartellone di eventi eccezionale, una formula trasversale di 16 appuntamenti per tutti i gusti, tra pop, lirica, jazz, danza e un pizzico di comicità con GIORGIO PANARIELLO.

L'evento è organizzato dalla Iko International e Regione Toscana in collaborazione con la Confcommercio di Siena che, per animare le serate pre-concerto, ha pensato di invitare 24 blogger italiane che per 6 serate (4 blogger a serata), verranno abbinate a 4 ristoranti della città. Chef e blogger realizzeranno uno speciale menù di assaggi tematici presentati agli ospiti che avranno voglia di vivere questa particolare esperienza, prima di  godersi uno splendido momento musicale.



Le blogger saranno presenti in queste date:   
14 LUGLIO – TANGO – MIGUEL ANGEL ZOTTO 
·       ALESSANDRA GENNARO – MENU TURISTICO 
·       SABINA FIORENTINI – COOKN’ BOOK .
·       ROBERTA RESTELLI – IL SENSO GUSTO 
·       GRETA DE MEO – GRETA’S CORNER 
19 LUGLIO – ORCHESTRA BUONA VISTA SOCIAL CLUB
·       SANDRA PILACCHI –INDOVINA CHI VIENE A CENA?
·       LUCIA ARLANDINI – TI CUCINO COSì 
·       MARINA DELLA PASQUA – LA TARTE MAISON 
·       GIULIA NEKORKINA – ROSSA DI SERA 
24 LUGLIO – CLAUDIO FASOLI “FOUR” JAZZ QUARTET
·       LAURA ADANI – COSI COME SONO 
·       ANNARITA ROSSI – IL BOSCO DI ALICI 
·       MONICA ZACCHIA – DOLCI GUSTI 
·       BENEDETTA MARCHI – FASHION FLAVOURS 
26 LUGLIO – LUDOVICO EINAUDI – IN A TIME LAPSE 
·       SONIA MONAGHEDDU – OGGI PANE E SALAME 
·       AGNESE MALATESTI – LA BANDA DEI BROCCOLI 
·       ANNA MARIA PELLEGRINO – LA CUCINA DI QB 
·       BARBARA TORRESAN- BABS REVOLUTION  
28 LUGLIO – BAUSTELLE – FANTASMA
·       TERESA DE MASI – SCATTI GOLOSI 
·       CINZIA DONADINI – ESSENZA IN CUCINA 
·       ELISA IALLONARDI – SAPORI DI ELISA 
·       VALENTINA SERENTHA’ – SALE QUBI 
30 LUGLIO – GIUSEPPE VERDI CELEBRATIONS 200
·       SABRINA GASPARRI – LES MADELAINES DE PROUST
·       PATRIZIA BOSSO – LA MELAGRANATA
·       SILVIA CENSI - LA GELIDA ANOLINA
·       PATRIZIA MALOMO - ANDANTE CON GUSTO

Per chi volesse trascorrere un week end a Siena e ascoltare il suo artista preferito, nonché incontrare una delle blogger ospiti (sarò felice di conoscervi se vorrete passare da quelle parti), potrà prenotare il proprio soggiorno attraverso una nuovissima App che dal 25 di giugno potrà essere scaricata anche dai blog presenti alla manifestazione (anche dal mio naturalmente)…perciò stay tuned!.


E, udite udite…. non poteva mancare un meraviglioso Contest dal titolo “I piatti delle Stars”, il Contest dell'Estate! Tutti i possessori di blog potranno partecipare per accaparrarsi 2 stupendi biglietti VIP per il concerto di Ludovico Einaudi, cena e pernottamento a Siena per 2 persone. Inoltre la vincitrice vedrà la propria ricetta riprodotta da uno dei ristoranti partecipanti.  Questo il banner:


Il contest consiste nel preparare una ricetta, che sia antipasto, primo piatto, secondo piatto o dolce, ispirata ad uno dei personaggi o generi musicali presenti sul Cartellone di Siena & Stars, motivandone la scelta. Verrà data particolare attenzione alla presentazione ed interpretazione del piatto secondo il tema del contest.

Il Contest comincia il 17 giugno e si chiude alla mezzanotte del 17 luglio. 

Le regole ed informazioni generali sul Contest saranno sul blog Andante con Gusto e le ricette dovranno essere comunicate sullo stesso blog. 

La giuria sarà formata dalla Direzione della Confcommercio di Siena e dai ristoratori che parteciperanno all'iniziativa. 

Perciò chi tra di voi vorrà partecipare al contest non deve far altro che vedere l’intero cartellone degli eventi su Siena e stars e lasciarsi trasportare dall’emozione e dalla creatività.

Io e le altre amiche blogger non parteciperemo al contest, essendo già inserite nelle serate dei concerti ma, per lanciarlo abbiamo realizzato una ricetta suggerita da un genere musicale o da un particolare artista presente a Siena. Nel mio caso l'idea è scaturita  dal tango.


Il tango è passione, sensualità, disperazione, è musica, danza e parole che si fondono in un unico abbraccio. E’ impossibile non essere catturati dalla leggerezza, dall’eleganza e dalla perfetta sincronia dei movimenti dei ballerini, condotti dalla musica del bandoneon. Il tango è emozione, forza e magia.

Il tango è una forma artistica nata nella periferia di Buenos Aires nella seconda metà dell’800 dove, famiglie di immigrati provenienti dall’Europa, schiavi liberati e argentini della seconda e terza generazione, giunti dalle pampas, convivendo in squallidi quartieri crearono una sorta di miscuglio di tradizioni etniche e culturali che innescò la scintilla per la nascita del tango.

La struttura armonica del tango infatti, proviene dalla Payada un'antica forma di poesia popolare caratteristica delle feste di paese e la Milonga Criolla (arrivata dalla campagna attraverso i Gauchos), l'Habanera, danza spagnola diffusasi a Cuba e portata dai marinai fino alle due sponde del Rio della Plata, e il Candombè, danza caratteristica dei neri in cui le coppie ballano separate ma molto vicine, abbandonandosi a sensuali movimenti pelvici.

I nomi dei maggiori compositori di musica però, dai primi anni del Novecento fino all’età d’oro, quella degli anni '30 e '40, sono di origine italiana: Aníbal Troilo, Juan D'Arienzo, Carlos Di Sarli, Osvaldo Pugliese, Francisco De Caro, Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva i nonni italiani, pugliesi da parte di padre, toscani da parte di madre, precisamente da Villa Collemandina in Garfagnana (LU). Di recente è stata intitolata una strada di questo piccolo paesino proprio al grande compositore.

La Garfagnana ha conosciuto un’emigrazione importante a cavallo tra l’800 e il ‘900. La povertà, un territorio avaro, la mancanza di una viabilità che la rendeva sempre più ripiegata su se stessa e perciò poco permeabile all’innovazione a nuove tecniche in agricoltura, hanno costretto molti a cercare fortuna all’estero, sempre però rimanendo legati alla propria terra. E’ il caso di Felice Marchini proprio originario di Villa Collemandina che scrivendo regolarmente al giornale “La Garfagnana” descrive con precisione usi e costumi, attività economiche e iniziative patriottiche della colonia garfagnina di Sunchales nella Provincia di Santa Fè in Argentina. 

Così si presenta ai lettori “Oso sperare che i signori lettori saranno indulgenti verso di me,  e perdoneranno gli innumerevoli strafalcioni che sto per scrivere imperocchè dovranno tener conto dei molti anni che manco dalla mia amata patria; passati qui in questa lontana America, in mezzo ad un ambiente cosmopolita , dove per le necessità della vita, ho dovuto aguzzare l’ingegno per imparare a borbottare alla meglio vari linguaggi e vari dialetti con grave discapito della nostra bella lingua italiana” (30 luglio 1902).

Quell’ambiente cosmopolita che ha dato origine al tango allontanava i figli e i nipoti dalla terra d’origine, terra che loro non avevano mai conosciuto e, che in molti casi era propria rinnegata. Marchini scrive anche su questo argomento  nel marzo del 1910 “Purtroppo l’antica schiera dei Garfagnini venuti qui da molti anni a dissodare le allora incolte terre  va di anno in anno diradandosi. I nostri figli portati con noi ancora in fasce, ad onta dei nostri sforzi per conservarli Garfagnini, si sono argentinizzati. Non discorriamo poi di quelli nati qui, ai quali sebbene si imponga di parlare la nostra lingua, sono pur sempre Argentini. Il Governo poi ce li piglia tutti gli anni, li invia alle guarnigioni od ai confini della Repubblica e ce li restituisce quasi direi anfibi. Non parlano più né Italiano né Spagnolo…”

Pensando ad un piatto che traesse ispirazione dal tango non potevo prescindere da questa anima garfagnina che sicuramente vive in molte della note di Piazzolla. Un artista rivoluzionario che ha cambiato le sonorità del tango più classico dando vita al "Nuevo Tango" con elementi innovativi soprattutto di musica jazz e usando anche strumenti musicali sconosciuti alla tradizione.

Ho pensato a un dolce che fosse cosmopolita, intenso, lussurioso e avvolgente come le note di un tango. Una base di polenta dolce e lamponi a ricordare quella Garfagnana ormai lontana, ma solo geograficamente, il dulce de leche tipico dolce argentino e una cialda croccante di amaranto per simboleggiare la parte dei nativi, degli indios. Ingredienti che si mescolano e che creano un mix di sapori che nella loro diversità, trovano una armonia piacevole.



Dulce de leche:

Latte intero 1 lt
Zucchero 280 gr
Bicarbonato 1 cucchiaino
Vaniglia Mezza stecca

Far bollire il latte con la vaniglia in una pentola dai bordi alti poi, aggiungere lo zucchero e il bicarbonato, mescolare molto bene  (il bicarbonato farà gonfiare tutto), abbassare la fiamma in modo di farlo sobbollire continuamente. Per circa 45 min 1 ora avrà ancora un aspetto liquido e chiaro poi quando inizia a colorarsi bisogna mescolare più spesso e seguirlo con attenzione. Il dulce sarà pronto quando supera la prova della marmellata nel piattino (come si fa per la marmellata se ne mette un pochino in un piattino e la consistenza non deve essere troppo liquida). A quel punto mescolare ancora 5 min. fuori dal fuoco. E' pronto in 1 1/2 2 ore a seconda della fiamma. 

Cialde di amaranto:

Amaranto 125 gr
Acqua 500 ml
Zucchero 2 cucchiai

Far cuocere l'amaranto 40 minuti in acqua e zucchero. Raggiunta la cottura e quella consistenza un pò gelatinosa scaldare una padella antiaderente e versarci un cucchiaio di amaranto, nel giro di qualche minuto inizierà a diventare croccante formando delle cialdine.



Polenta dolce ai lamponi:
Farina di mais fine 250 gr

Latte 750 ml

Acqua 300 ml 

Zucchero 80 gr 

Mezza stecca di vaniglia
Lamponi 200 gr



Far bollire il latte con l’acqua, lo zucchero e mezza stecca di vaniglia. Togliere dal fuoco e aggiungere piano piano la polenta evitando di fare grumi. Cuocere per 30 minuti. Quando sarà cotta stenderla in una teglia foderata di carta forno. Fare uno strato e poi distribuire i lamponi lavati e asciugati. Quando sarà tiepida ricavare con un coppapasta dei piccoli

cerchi. Aggiungere un cucchiaino di dulce de leche, una cialda croccante infine spolverare con zucchero a velo.