martedì 9 ottobre 2012

Fagottini dolci con marmellata di castagne e amaretti

Fagottini dolci con marmellata di castagne e amaretti


Ottopre

Che sia pure l’ottopre benedetto,
freddo nun è e il sol non scotta più;
le foje hanno giamò preso il coloretto
che vole dì che fra pogo caschin giù.

E passin le lodole e i fringuelli
E l’uva nun ci ha più da maturà,
e cantino le donne j stornelli
mentr’enno tra i filari a vendemmià.

Anco le giuvinotte scollacciate
Cumincino a cuprissi spalle e sen
E i preti che l’avevin cunfessate
Riconoscin che il fresco fa un gran ben.

In questo mese po’ s’ingrassa tutti
Omini, donne, preti, oche e porcelli:
coi ballucci, le jande ed altri frutti,
compresa la polenta coj ugelli.


[Ottobre.Che sia pure benedetto ottobre/non è freddo e il sole non brucia più/ le foglie hanno già cambiato colore, vuol dire che tra poco cadranno giù./
E passano (migrano) le allodole e i fringuelli/ e l’uva non deve più maturare/ e le donne cantano gli stornelli/ mentre sono tra i filari a vendemmiare./
Anche le ragazze scollacciate/ cominciano a coprirsi le spalle e il seno/ e i preti che le avevano confessate/ riconoscono che il fresco fa un gran bene (alla morale comune)./
In questo mese poi s’ingrassa tutti/ uomini, donne, preti, oche e maiali/ con le castagne lesse, le ghiande e altri frutti/ compresa la polenta con gli uccellini ].


Sono i versi di Pietro Bonini, poeta dialettale, con i quali ho scelto di raccontare l’atmosfera e i colori dell’autunno del luogo nel quale sono nata e cresciuta. Pietro Bonini nacque a Castelnuovo di Garfagnana (LU) nel 1870, fu un brillante studente e, più tardi, un onesto contabile al Banco nazionale del Lavoro di Castelnuovo. Morì a Castelnuovo Garfagnana nel 1939.  Scrisse poesie in vernacolo garfagnino che pubblicava settimanalmente sul “Corriere di Garfagnana”. Poche sono le raccolte, (molte delle sue poesie furono perdute durante la guerra) e il libretto, del 1916, che ho trafugato reperito a casa di mio papà, è quasi una rarità. 

Bonini, che fu descritto come poeta arguto e dal fine sottinteso, ha una lirica spontanea e immediata e, un verso fluido e limpido. La raccolta si intitola “Cose da contà a vejo” perché racconta la vita di tutti i giorni, scandita dal lavoro e dai momenti di aggregazione, proprio come le veglie. Così venivano chiamate le serate d’inverno, durante le quali si riunivano gruppi di persone attorno al fuoco, intente al lavoro, e si ascoltavano le storie , dei conoscenti, del paese o storie inventate di folletti per impaurire. Le veglie erano momenti di socializzazione ma avevano anche una valenza formativa nei confronti dei ragazzi, ai quali veniva tramandata, da parte di adulti e anziani, un’identità culturale precisa, fatta di valori che avevano nella semplicità e nella spontaneità il loro fondamento più vero.

La poesia di Pietro Bonini mi ha fatto immaginare i colori dell’autunno, le giornate che “calano” e la voglia di riunirsi per chiacchierare davanti al fuoco. E mentre qualcuno poteva raccontare di immagini e suoni del bosco, del raccolto delle castagne, del “Buffardello” o degli scherzi del diavolo, per terrorizzare la platea, qualcun altro poteva servire dei fagottini dolci per rallegrare la serata.

La ricetta dei fagottini dolci con castagne e amaretti proviene da un libro di ricette di mia madre, che io, da piccola, chiamavo il libro delle pastasciutte, che ha almeno 50 anni.  E’ un dolce semplice e gustoso e, che mia madre, negli anni, ha perfezionato e reso più appetitoso, utilizzando la pasta frolla al posto dell’impasto previsto. La ricetta originale, recita così:


Farina 400 gr
Tuorli 3
Albumi 2
Burro 40 gr
Zucchero 40 gr
Amaretti 150 gr
Marmellata di castagne

Mescolare la farina con le uova, il burro e lo zucchero fino a formare un composto liscio, da far riposare in frigo per almeno un’ora. Stendere la pasta fino ad una altezza di 3 mm e ricavare con un bicchiere grande (io ho usato un coppapasta) dei cerchi. Mettere al centro di ogni cerchio un cucchiaino di marmellata di castagne e un amaretto sbriciolato, poi chiudere il fagottino, avendo cura di sigillare bene i bordi. Ripetere la stessa operazione per circa 20 fagottini. Sistemare in una teglia e mettere in forno a 180°C per 20 minuti circa. 
I fagottini possono essere cotti anche facendoli friggere in olio ben caldo per 10 minuti circa.


Con questa ricetta partecipiamo al contest "Contaminazioni Food and letteratura dialettale"


25 commenti:

  1. Bella bella l'iniziativa di Elisa ma bellissimi anche i versi del Bonini che io mi gusto un lingua originale insieme ai tu fagottini :))) è un periodo questo,fatto di colori e sapori in cui mi ritrovo pienamente..
    Oggi sei stata poesia pura!!!
    Bacino

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    1. D'altronde il toscano che si traduce a fare? la lingua italiana l'abbiamo inventata noi....sì più o meno. Accetto il complimento e me lo prendo tutto perchè viene da un'anima poetica come la tua . Grazie carissima.

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  2. questi fagottini sono deliziosi, dei piccoli bocconi golosi!
    baci
    Alice

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  3. Che belli i versi! Questi fagottini sono deliziosi, complimenti e un abbraccio paola

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  4. Mia cara, non sai quanto mi fa piacere che tu abbia di nuovo partecipato! Prima di tutto perché dimostri ancora una volta di aver compreso il senso del mio giochino al 100%, in secondo luogo perché la tua contaminazione mi piace moltissimo: la poesia è stupenda e più che adatta a questo periodo, il modo in cui l'hai raccontata e spiegata mi ha trasmesso calore, voglia di conoscere questo poeta dialettale, voglia di immaginare queste atmosfere di veglia intorno al fuoco...la ricetta poi è uno spettacolo, con quella marmellata di castagne! :)
    Grazie davvero!

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    1. Farcitura molto dolce per contrastare l'impasto che, invece non lo è per niente. Grazie Claudia, a presto.

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  6. Ciao le ricetta e il tuo blog sono deliziosi.Ti seguo con piacere. Se ti va passa a trovarmi. A presto. www.dolciarmonie.blogspot.it

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  7. Bel post Annarita, interessante e piacevole... la tua descrizione delle serate di vigilia mi ha comunicato una sensazione di piacevole benessere che richiamano memorie lontanissime....
    Deliziosi i tuoi fagottini, un ottimo modo per utilizzare la marmellata di castagne davvero, così ben racchiusa in una frolla croccante.
    Buona serata autunnale
    Daniela

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    1. Grazie Daniela, sono davvero molto contenta del tuo commento. Sarà che sono legata profondamente alla mia terra e che mi è sempre piaciuto conoscerne il passato, che raccontare quel mondo mi piace tanto e, farlo attraverso il cibo, mi ispira sempre moltissimo. Ciao a presto.

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  8. Che carina la poesia! Ricetta e foto molto belle (soprattutto la prima mi piace tantissimo!), complimenti!!

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    1. Grazie mille, i complimenti sulle foto mi fanno molto piacere perchè sto cercando di migliorare, anche se dovrei fare un corso. Ciao a presto.

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  9. Mi piace questo Contest e il tuo post. Brava e in bocca al lupo!!!
    Sabina

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    1. Grazie Sabina, questo è un contest davvero interessante e stimolante.....partecipa anche tu. Ciao a presto.

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    2. Ci penso...sto facendo una specie di disintossicazione...da che non partecipavo neanche ad uno ultimamente sono entrata in loop!!! E ne ho lanciato da poco uno io...ho promesso che mi sarei limitata a seguire quello nell'immediato futuro ma ci penso...in effetti mi tenti :)))
      Baci

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  10. questi fagottini hanno proprio un ottimo aspetto goloso, un abbraccio SILVIA

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    Ti Auguro una Fantastica giornata

    Cristina :)

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  12. Sono dei versi davvero deliziosi.
    Avevo un'insegnante di origine toscana, era bravissima e mi piaceva da morire il suo modo di parlare il vero italiano ... ci diceva tipo "spengi la luce" ... e lei era stra fiera di insegnarci queste parole.
    Favolosi i tuoi fagottini, mia mamma me li faceva in una versione similare ma non con la marmellata di castagne.
    Un bacioooo

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    1. Si anch'io dico così....a dire il vero il toscano è diverso nelle varie città e nei paesi, ognuno parla a modo suo. Ciao Monique grazie a presto.

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